21 Ottobre 2013
UE: PAC; Coldiretti, Italia definisca subito l’agricoltore attivo

Dobbiamo sfruttare tutte le opportunità offerte dal principio di sussidiarietà e definire al piu’ presto la figura di “agricoltore attivo” per garantire l’effettiva attenzione della politica agricola a chi lavora e vive di agricoltura. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del workshop “La nuova Pac” nell’ambito del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Mai come questa volta la politica agricola comunitaria lascia agli Stati membri un ampio bagaglio di scelte per adattarla alle necessità delle singole agricolture e l’Italia - sottolinea la Coldiretti - deve cogliere l’occasione per sostenere con gli interventi il modello agricolo italiano e le sue distintività. Va definito – prosegue la Coldiretti - il modello di convergenza degli aiuti, in modo da garantire che la politica agricola sia applicata a vantaggio di tutti gli agricoltori italiani. Nella stessa logica - precisa la Coldiretti - dovrà essere applicato il pagamento redistributivo a sostegno dei primi ettari e quello per i giovani agricoltori. Fondamentale, poi, nello sviluppo rurale - chiede la Coldiretti - la predisposizione di piani nazionali sulla gestione del rischio, per le politiche irrigue e per la conservazione e lo sviluppo della biodiversità agricola. Queste scelte – sostiene la Coldiretti - dovranno essere concordate tra il Ministero delle Politiche agricole e le Regioni, nel confronto con le parti sociali, tenendo conto dei contenuti dell’accordo fatto il 22 febbraio 2011 dalle organizzazioni agricole, della cooperazione e dei sindacati dei lavoratori agricoli. La riforma da applicare migliora nettamente la proposta iniziale e la sussidiarietà offre finalmente una opportunità straordinaria per premiare chi vive di agricoltura, il lavoro, la qualità, i giovani e il vero Made in Italy, che non bisogna lasciarsi sfuggire. L’accordo valorizza infatti il ruolo dei veri imprenditori agricoli stabilendo che possano beneficiare del sostegni solo gli agricoltori attivi e, come richiesto da Coldiretti, saranno gli Stati membri a definire gli aventi diritto. Viene anche stabilita una lista negativa obbligatoria di coloro che non possono beneficiare dei pagamenti diretti che comprende aeroporti, servizi ferroviari, acquedotti, servizi immobiliari, sportivi e ricreativi, campeggi, con discrezione per gli Stati membri di ampliare tale lista. La cosiddetta convergenza interna, ovvero il passaggio dal sistema storico del valore dei titoli ad un nuovo regime che li riassegna su basi più equilibrate, viene attuata - spiega la Coldiretti - con un’adeguata flessibilità nell’arco dell’intero periodo di applicazione della riforma. Per la prima volta viene deciso di applicare, su base obbligatoria il capping (tetto agli aiuti), almeno al 5% per gli importi superiori a 150.000 euro, con la possibilità di applicare una % di riduzione maggiore su base volontaria. Gli Stati membri possono graduare l’importo su cui applicare la percentuale di riduzione in base all’impiego del fattore lavoro comprese le imposte e i contributi sociali. Gli Stati membri possono, inoltre, decidere di applicare un pagamento ridistributivo a integrazione del pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda. L’accordo raggiunto - continua la Coldiretti - rivede, sensibilmente, le misure per l’inverdimento sia riguardo alle modalità finanziarie che a quelle applicative. In particolare è stato ampliato il menù di misure escludendo le colture permanenti e quelle sommerse, come il riso, dalle aree di interesse ecologico che riguarderanno le aziende con più di 15 ettari a seminativi. Per quanto riguarda i giovani agricoltori - riferisce la Coldiretti - viene prevista l’obbligatorietà per gli Stati membri di concedere un pagamento annuo alle persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione della domanda del pagamento di base. L’intesa dà anche risposte positive alle richieste di Coldiretti sulla necessità di un sostegno, nell’ambito dello sviluppo rurale, per le filiere corte e i mercati locali, nonché alla promozione per il loro sviluppo. Inoltre, è stata confermata la misura sul finanziamento alle assicurazioni contro le avversità atmosferiche, nonché la possibilità di costituire fondi mutualistici in caso di crisi di mercato nelle sue molteplici forme e per le citate avversità atmosferiche. Sempre nell’ambito dello sviluppo rurale è prevista - conclude la Coldiretti - la possibilità di avere al contempo piani di sviluppo rurale regionali e un piano nazionale per talune misure o interventi.

BUDGET AGRICOLO ITALIA

 
 
Situazione attuale (2007-2013)
 
Accordo
Consiglio Europeo
(08-02-2013)
 
Differenza
(Consiglio-Attuale)
(3-1)
 
Pagamenti diretti
 
25.881
 
24.003
 
-6,5%
 
Sviluppo rurale
 
9.138,5
 
9.226,9
 
+1,4%
 
Totale PD + SR
 
34.820
 
33.270
 
-4,5%