17 Maggio 2010
LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

Il progetto della filiera agricola tutta italiana e firmata, la Finanziaria 2010, i mercati di Campagna amica, il superamento della crisi del settore, il Programma di Sviluppo Rurale, la legge per il consumo di prodotti regionali.  Questi alcuni dei temi discussi nell’incontro della Coldiretti con l’assessore alle Risorse agricole e alimentari, Titti Bufardeci, e quello all’Economia, Michele Cimino, che si è svolto lo scorso 14 maggio al quale hanno partecipato i vertici dell’organizzazione agricola e oltre 500 imprenditori agricoli di tutta la Sicilia. Dopo i saluti di Alessandro Chiarelli, presidente della Coldiretti di Palermo, città che ha ospitato l’iniziativa, i lavori sono stati introdotti dal presidente regionale  Alfredo Mulè,  che ha illustrato il progetto della filiera agricola tutta italiana che mira al taglio dei passaggi della  filiera attraverso la vendita diretta  che conta già oltre un milione e 200 mila adesioni in tutta Italia.
“La vendita diretta è la vera innovazione degli ultimi anni   -ha ribadito  - . Così si può riportare nelle tasche degli agricoltori il profitto limitato a causa di una catena frammentata lasciata in mano a gruppi che non danno più garanzie ai produttori.  In Sicilia sono già 15 i mercati di Campagna amica e presto se ne attiveranno altri.”
Le problematiche del comparto viticolo sono state analizzate da Giuseppe Triolo, presidente della Coldiretti di Trapani che ha ricordato, tra l’altro,  i ritardi del pagamento per i danni subiti nel 2007 dalla peronospora “alla qualità del vino siciliano non corrisponde un prezzo di vendita remunerativo” – ha sottolineato.
Un concetto rafforzato da Calogero Parrinello, presidente Coldiretti di Caltanissetta che si è soffermato sulla necessità di aumentare controlli, per evitare, ad esempio, che in piena raccolta, arrivi prodotto dall’estero che abbassa ulteriormente il prezzo. Anche per la filiera olivicola  il problema maggiore riguarda il prodotto spacciato per siciliano. “Le regole ci sono, devono solo essere rispettate”, ha affermato Gaspare Ciaccio -  presidente della Coldiretti di Agrigento -  e devono valere per tutti”.
L’analisi del comparto ortofrutticolo è stata a cura di Corrado Cugno, presidente di Coldiretti Siracusa che ha sottolineato come  “sarebbe sufficiente mettere dei paletti d’ingresso nel mercato per i prodotti provenienti dall’estero, nel momento della raccolta”. Mentre per la zootecnia, “è necessario puntare sulla cooperazione”, ha precisato  il presidente della Coldiretti di Palermo, Alessandro Chiarelli “anche per sfruttare al meglio le risorse messe in campo dalla Finanziaria regionale”.
La testimonianza dei giovani imprenditori è stata a cura del vice delegato regionale di Giovani Impresa, nonché presidente Agrimercato di Messina,  Giuseppe Piccolo. Due i fattori di successo dei mercati di Campagna amica: il pezzo e la tracciabilità garantita dalla presenza dell’agricoltore. “La vendita diretta – ha sostenuto  Piccolo – può rappresentare una vera opportunità anche per le zone interne e per il lavoro giovanile”.
Subito dopo gli interventi, moderati dal direttore regionale Giuseppe Campione, è toccato a Sara Barresi, a capo del dipartimento Interventi Strutturali dell’Assessorato regionale alle risorse agricole e alimentari  dare alcune risposte: “Da un anno sono stati costituiti dei tavoli di concertazione”, ha affermato, “i risultati della Finanziaria per la filiera vitivinicola sono il frutto di sei mesi di lavoro fatto proprio dal tavolo tecnico, in cui tutti vengono coinvolti: amministrazione e rappresentanti di produttori e industriali”.
Tra le soluzioni, la rimodulazione dei fondi stanziati con la legge 19 del 2005, che serviranno per un progetto di accorpamento delle cantine sociali siciliane. “Entro breve verrà pubblicata una manifestazione d’interesse”, ha concluso la dirigente, “per permettere l’adesione delle cantine che vorranno partecipare”. Anche la Doc Sicilia sembra essere in dirittura finale.
Subito dopo è intervenuto l’assessore regionale all’economia, Michele Cimino, che ha rimarcato come il governo regionale tenga in grande considerazione l’agricoltura. Ciò è dimostrato dalla finanziaria: un’opportunità da cogliere al volo, attivando un programma di immediata spesa.  In particolare, Cimino ha ricordato i risultati introdotti per i Caa, per i Confidi, il lavoro per la riattivazione dei Fas, indispensabili per l’economia regionale, il Psr.
Nelle conclusioni l’assessore Titti Bufardeci ha in primo luogo evidenziato  le potenzialità espresse nei filmati illustrati alla platea sulla filiera agricola, sul deciso “no” della Coldiretti agli organismi geneticamente modificati e sui controlli. Bufardeci ha poi ricordato il cofinanziamento del fondo di solidarietà nazionale e, oltre a ribadire e condividere tutto il progetto Coldiretti si è impegnato affinché quanto stanziato nella finanziaria, venga speso al più presto. “Consumare i prodotti siciliani – ha sottolineato – deve diventare la parola d’ordine così come devono essere garantite maggiori possibilità per la trasformazione. Quanto prodotto nell’Isola non deve varcare i confini regionali per poi tornare a prezzi maggiorati, ma occorre che quanto produciamo venga trasformato e consumato qui”.
“Il progetto Coldiretti – ha concluso  - è da sposare in pieno proprio per la portata e la valenza economica che contiene e anche per questo va approvato subito il disegno di legge relativo  al consumo di prodotti a Chilometro zero, che è già all’Ars”.