14 Febbraio 2013
Coldiretti Impresa – Pesca

 
La situazione politica della Libia può creare problemi alla marineria italiana e soprattutto a quella di Mazara del Vallo che più di ogni altra opera vicino al Paese africano. E’ quanto emerso dalla riunione interministeriale  (Difesa -  Esteri e Politiche Agricole), che si è svolta ieri alla Farnesina presieduta dal direttore generale per la promozione del sistema Paese, Andrea Meloni, e dal capo dipartimento della qualità agroalimentare e della pesca marittima, Giuseppe Serino. All’incontro hanno partecipato anche Filippo Colletti di Coldiretti Impresa-Pesca e  Alberto De Santi,  presidente della Associazione Impresapesca di Mazara del Vallo, l'Ammiraglio Giovanni Gumiero e  l'Ambasciatore in Libia Guido De Santis.
In particolare, quest'ultimo, reduce della drammatica esperienza di Bengasi con l'attentato del mese scorso, ha manifestato la preoccupazione per l'instabilità politica e militare della Libia. I tre Dicasteri hanno fatto presente che tale instabilità potrà creare gravi problemi al settore della pesca nazionale. Le autorità hanno quindi invitato ed informato gli operatori ed i relativi pescherecci in opera a prestare la massima attenzione nel svolgere l'attività di pesca nei confini sopra citati.  Prendendo atto di tale gravità, Coldiretti Impresa-Pesca propone al Governo Italiano di intervenire presso la UE, per trovare delle soluzioni  alternative per sbloccare la questione diplomatica o in alternativa viste le forti restrizioni e delle perdurante instabilità che i pescatori debbono subire cercare di compensare il grave disagio che sta subendo la stessa marineria, sia di carattere sociale che economico, non avendo ad oggi nessuna certezza della fine di tale situazione di incertezza politica ed normativa dell’area.  Sia Coldiretti sia il Distretto Industriale della Pesca di Mazara del Vallo hanno manifestato tutta la preoccupazione per la situazione, in quanto, le necessità economiche sempre maggiori delle imprese mazaresi, potrebbero spingere i gli imprenditori e armatori a pescare in specchi di mare che sono stati abitualmente loro zone di cattura del gambero e che si trovano per il diritto internazionale, non riconosciuto dalle autorità libiche, in acque libere.